Si vede, lontano, all’orizzonte, il termine di questa pandemia: meno di un anno per la creazione di una manciata di vaccini mi sembra un risultato incredibile, e ne sono entusiasta; meno entusiasta se penso a tutte le perdite di questi mesi. Ma non è ancora tempo di uscire di casa né ritrovarsi a registrare di persona, quindi ripassiamo ancora un attimo alcune raccomandazioni per la registrazione da remoto.
In questo post trovi una brevissima scaletta che puoi riutilizzare quando devi registrare con ospiti che non hai mai sentito (oppure con le tue co-conduttrici solite, perché no!). Sono indicazioni di massima ma valgono anche quando noi registriamo con microfoni fighissimi, eh: anche se usi uno Shure SM7B da 400 euro non è consigliabile registrare in bagno con il riverbero tipico di quella stanza 🙃
Registrare in locale
Come ho detto più volte, il non plus ultra è che ogni partecipante registri la propria voce: basta Registratore Vocale su Windows, o QuickTime su Mac. Un’ottima idea è registrare anche una traccia di backup, ancorché unica, con Zoom o Skype.
Meglio via cavo
A meno che il tuo wifi sia affidabilissimo e costante, e abbia una velocità pazzesca in upload e download, il cavo ethernet è una garanzia maggiore. Magari hai una connessione di pochi megabit al secondo, ma via cavo sono costanti, che per far passare dell’audio è sicuramente meglio.
Non avrai altro software se non quello di registrazione
Vale soprattutto se stai usando un computer anzianotto, oppure un portatile: non lasciare aperti mille software, specialmente non il browser o applicazioni poco ottimizzate (Slack, guardo te). Potrebbe rallentare il computer, e quindi peggiorare o rovinare la registrazione dell’audio (o la sua trasmissione attraverso internet), oppure – peggio ancora – potrebbero svegliarsi le ventole del tuo computer, e a quel punto siamo fregate.
La stanza
Evita il bagno, con i suoi leggendari riverberi naturali, ma evita anche di registrare in terrazza col vento che soffia (giuro, m’è capitato anche questo). Se riesci a stare in una stanza abbastanza silenziosa, circondata di tessuti, sei a cavallo. Qualsiasi tessuto, o cosa ricoperta da tessuti, va bene: un tappeto, un divano, il letto, per esempio. Anche i libri assorbono bene, quindi se riesci a orientare la tua voce verso una libreria (piena) ti aiuti.
Un microfono esterno
Non per forza lo Shure di cui sopra, ma neanche un Neweer da 30 euro: basta anche il microfono delle cuffiette del telefono. Il microfono ambientale del computer lo terrei sempre come ultima spiaggia, perché è pensato per far sentire la nostra voce in mille situazioni diverse, e finisce per amplificare spesso anche il nostro ambiente. Meglio evitare.
Controlla che il software lo sappia
Che vuoi usare proprio quel microfono, intendo. Ogni software te lo dice a modo suo, quindi impara prima dove andare a vedere. Consiglio: spesso su Windows bisogna prima controllare nelle impostazioni di sistema quale microfono è scelto, e poi ricontrollare nel software.
Silenzia tutto
Se il tuo sistema operativo lo permette, imposta la modalità “non disturbare”. Metti in silenzioso il telefono, non deve sentirsi neanche la vibrazione.
Incuffiati!
Non far sentire la voce delle tue co-conduttrici, o delle tue ospiti, dalle casse del computer: indossa delle cuffie, sennò ci saranno pessimi echi (i cosiddetti “rientri”). Su Amazon adesso sono in offerta questi modelli AKG.
Avvisa gli altri inquilini della casa
Se abiti da sola, no problema. Se invece attorno a te stanno delle coinquiline, o dei famigliari, è il caso che sappiano che non devono gridare per i corridoi di casa o fare a gara di rutti. Ci saranno alcuni rumori inevitabili, lo so: il campanello, i cane che abbaia, quelle cose vanno al di là del nostro controllo. Ma è anche il bello del podcast, il fatto che non dev’esser tutto pulito e cristallino.