Cos’è una DAW, mi chiedi

Sappiamo tutti cos’è un acronimo, giusto? Bene, allora passiamo oltre. DAW è un acronimo inglese: significa Digital Audio Workstation. Una postazione di lavoro per l’audio digitale può essere sia fisica, tangibile, una grande console nella quale registrare sessioni musicali o di parlato; oppure può essere un software, solitamente molto sofisticato, con il quale eseguire le stesse operazioni.

Per fare un esempio in un altro ambito: è come comporre un libro utilizzando i caratteri mobili, oppure fare tutto al computer usando InDesign. Per quanto il fascino di un processo analogico sia fortissimo, lavorare in digitale comporta una serie di facilitazioni di cui probabilmente non potrei fare a meno. (Ma se sei di passaggio a Roma, ti consiglio di fare una visita al laboratorio di BetterPress, se in quel momento è possibile: vedrai un mondo incredibile.)

Ah, io utilizzo di solito “DAW” come se fosse un nome proprio femminile.

Con una DAW si può registrare una traccia audio, modificarla, editarla, lavorare con più tracce contemporaneamente applicando effetti o filtri (di solito attraverso plugin, cioè software aggiuntivi), ma anche arrangiare un brano, utilizzare strumenti MIDI, chissà cos’altro non mi viene in mente ora. Tutte queste cose le fa in tempo reale, ed è forse la cosa più importante di tutte. Tendenzialmente poi tutte le modifiche effettuate sono reversibili: non viene cioè applicato l’editing distruttivo. (Prendila col beneficio del dubbio, questa cosa qua: ogni DAW ha il suo modo di gestire le modifiche, l’editing e l’annullamento delle azioni.)

Le più DAW più usate in commercio sono Adobe Audition, Pro Tools, Logic Pro X, Nuendo, Ableton, Reaper: e la lista non è certo esaustiva. GarageBand, compresa nell’acquisto di un computer Mac, è considerata da molti una DAW. Audacity, editor audio potentissimo e gratuito, non rientra nella categoria per la mancanza di editing in real time e altri dettagli, ma si tratta di una minuzia.

Ok son pronta! Mi abbono ad Audition per 25 euro al mese, oppure spendo 230 euro per Logic?

Ma anche no. 🙃
Dipende tutto da che tipo di progetto hai in mente. Audacity o GarageBand va benissimo per la stragrande maggioranza dei podcast che ci sono in giro.

Se vuoi investire in un software professionale, fallo pure, ma se è la prima volta che ti avvicini all’argomento, io aspetterei un poco. Ho comprato Logic Pro X dopo dieci anni passati su GarageBand: alcune delle cose che faccio su Logic per l’editing ‘semplice’ delle puntate di Ricciotto, per esempio, su GarageBand comportano più passaggi, un po’ più fatica, un po’ più tempo: ma se il tuo podcast consiste di due persone che parlano di un argomento che le interessa, spendere tanti soldi potrebbe non essere una priorità.

(Fun fact: quando l’ho comprato io, Logic mi pare costasse quasi 300 euro, mannaggia.)