Non di sola pandemia vive un podcast a distanza: magari succede che tu lo faccia da sempre così, perché le tue co-conduttrici abitano distanti. Oppure non ce le hai proprio, le co-conduttrici, e fai tutto da te con ospiti diversi a ogni puntata. Pertanto ci sono diverse cose che puoi fare per portare a casa una registrazione decente, su entrambi i fronti (il tuo e quello delle altre, che siano ospiti o co-conduttrici).
Se registri sempre con le stesse persone e una registrazione ti è parsa particolarmente ben riuscita, obbligale con tutti i mezzi a tua disposizione, ricatto morale compreso, a registrare sempre nello stesso modo. Un po’ come quelli che se vince la squadra del cuore a una partita di calcio obbligano gli eventuali astanti a rimettersi nell’identica posizione alla partita successiva: con la differenza che rispetto alle partite di calcio, dove non si replica quasi mai la vittoria per questi elementi apotropaici, con una registrazione funziona davvero.
Se invece registri con ospiti diversi a ogni puntata, suggerisci loro di seguire alcuni di questi consigli. Meglio ancora sarebbe se li seguissero tutti. Meglio sarebbe se glielo consigliassi caldamente.
La stanza
Sfogliando il libretto di Ventilazione, stupendo disco di Ivano Fossati del 1984, ero rimasto stupito dal fatto che ci fosse scritto i luoghi della registrazione: vado a memoria perché il cd fisico non ce l’ho più, ma mi pare che la batteria fosse stata registrata in un sottoscala, e altri strumenti in altre stanze, per sfruttarne l’acustica particolare.
Però non stai facendo musica, stai facendo un podcast. E se è vero che non serve andare a registrare in uno studio trattato nella maniera migliore possibile, è anche molto utile utilizzare pochi accorgimenti che faciliteranno la vita a te, in post-produzione, e alle tue ascoltatrici, perché non disintegrerai i loro timpani.
Per esempio: evita di registrare in bagno: un po’ perché magari vivi con altra gente e quel bagno potrebbe servire loro, un po’ perché una traccia registrata con così tanto rimbombo non la salvi nemmeno sudando sangue.
Prova a registrare rivolta verso una superficie morbida: un divano, un letto, un tappeto. I libri della tua libreria: i libri, non il legno, sennò la tua voce rimbalza e non ne usciamo.
Mettiti a una distanza sensata dal microfono, soprattutto se non registri utilizzando un microfono indipendenti ma sfruttando quello del computer – o del telefono: non stare troppo vicina, perché sennò sfasi tutti i volumi, ma neanche troppo lontana, altrimenti verrà registrato troppo riverbero naturale.
L’elefante nella stanza, anzi: l’elefante nell’armadio
Trovi un sacco di gente che ti dice: ah per fare una registrazione PERFETTA basta entrare nell’armadio e registrare in mezzo ai vestiti. Non farlo, o meglio: non entrare del tutto nell’armadio.
Per quanto sia vero che i vestiti assorbono tantissimo i suoni ed evitano il riverbero, che è il motivo fondamentale per cui poco fa ti ho suggerito di registrare parlando rivolta verso il letto o il divano, è anche vero che assorbire troppo porta a effetti indesiderati. Se togli ogni traccia di riverbero dalla tua voce suonerà strana, asettica: che va bene se devi ottenere qualche effetto particolare, come Fossati che ha registrato la batteria in un sottoscala, ma in caso contrario ti rovinerà la traccia.
L’ambiente
Non è solo la stanza, il problema: il mio appartamento, per dire, ha dei muri molto sottili, e a volte mi sono svegliato con la sveglia dei vicini. Qualcuno che scende le scale di corsa, la lavatrice che fa la centrifuga al piano di sopra, lo scarico del bagno, lo stereo di qualcun altro: sono tutti rumori che possono rovinare una registrazione.
Si ritorna, ovviamente, al discorso che abbiamo fatto altre volte sul tipo di microfono da usare: un microfono a condensatore prende su tutto l’ambiente in cui è inserito, un microfono dinamico riesce a schermarti meglio da queste sfighe. Ma dipende tutto da quello che succede. Scegli, e fai scegliere, un momento tendenzialmente tranquillo per registrare.
La natura
Se puoi farne a meno, evita di registrare all’aperto. Andrai incontro a grattacapi notevoli, dal cinguettio più forte della tua voce alla motocicletta scoreggiona che ti copre, fino alla litigata di qualcuno: vuoi davvero far sentire alle tue ascoltatrici le bestemmie sparate a tuono?
Registrare all’aperto porta con sé i rumori legati al tempo atmosferico: se tira un forte vento è sicuro come la morte che nel microfono entrerà il fruscio più forte che tu possa immaginare: ti voglio vedere, poi, a eliminarlo dalla traccia audio.
Le cuffiette
Non c’è niente di male a utilizzare le cuffiette del telefono: soprattutto se non hai nient’altro sottomano, o sei in trasferta lontana dal tuo studio iper-accessoriato, o semplicemente sono tutto quello che ti puoi concedere al momento. Come sempre, è meglio fare delle prove per evitare di registrare cose inascoltabili.
Ma la cosa più importante è: se tu o le tue ospiti state usando delle cuffiette microfonate con il cavo, la roba tipica dei cellulari: state ferme. Non vi muovete. Se vi muovete, il cavo farà ondeggiare il microfono che colpirà il vostro corpo e il rumore si sentirà, eccome se si sentirà: soprattutto se viene registrato mentre state parlando, e a quel punto è praticamente impossibile risolvere la situazione.
Non dimentichiamo poi il consiglio del caro vecchio Andrea Ciraolo, che fa fare delle prove: cuffietta sì / cuffietta no, e poi dice all’ospite che cosa usare.
La connessione
Anche Zencastr soffre in caso di connessione balenga, e ne ho avuto più volte la prova. Fai un po’ di prove e, se puoi, fai usare una connessione a cavo alle persone con cui ti colleghi: magari non cambia la velocità di upload, ma è sicuramente più stabile rispetto a un wifi che viene disturbato dal microonde, o che non attraversa adeguatamente i muri di casa.
Non sottovalutare poi il caro vecchio telefono: se non ti serve internet per forza di cose internet, metti conto che le tue ospiti registrino la loro parte in un semplice ma perfetto double ender, potresti utilizzare il telefono, addirittura: quello fisso, quello di casa, se la tua interlocutrice ce l’ha attivo. Ricorda anche che se ti serve internet, una connessione in 4G dal telefono rischia di essere migliore del wifi di molti. Non dimenticarlo.
Il computer che spicca il volo
Se hai un computer vecchio, oppure un computer che sotto stress si surriscalda e partono incontrollate le ventole per raffreddare il processore e le sue viscere cibernetiche: cerca di starci un po’ distante. O di far registrare le tue ospiti un po’ distante. Se è indispensabile per fare la puntata, allora amen: ti toccherà tenere il computer vicino al microfono. Ma se il computer fa casino e tu puoi evitare: evita.
(Tutte le immagini sono tratte da Wikipedia.)