Quando a giugno ho fatto quell’excursus sulle cuffie, sul perché usarle e su quali usare, en passant ti ho detto esplicitamente di non usare delle cuffie bluetooth. Ho proprio detto:
In ogni caso, le cuffiette del telefono vanno benissimo per fare il lavoro: in maniera magari poco professionale, ma portano a casa il risultato. Basta che non siano bluetooth: non usare cuffiette bluetooth, grazie.
Ora, capiamoci: la tecnologia fa passi da gigante e quello che ieri sembrava mediocre, come resa qualitativa, nella sua iterazione odierna è più che valido. E quindi: probabilmente tra tre anni questo mio atteggiamento così netto nei confronti delle cuffie bluetooth potrà lasciare spazio a dei sentimenti più accomodanti e dopo altri tre anni non avrò problemi e ti dirò: «usa quello che vuoi, persino una cuffia bluetooth moderna». Anzi sai cosa? Probabilmente succederà prima di tre anni.
In ogni caso, non è cattiveria gratuita contro le cuffie bluetooth, la mia: è che quando registriamo un podcast dobbiamo stare attente a talmente tante cose che meno problemi ci creiamo da sole, meglio è.
Penso soprattutto ai casi di chi fa podcast effettivamente da sola: deve ricordare cosa dire (oppure leggere il copione), ricordarsi di stare alla giusta distanza dal microfono e non muoversi troppo per evitare che la propria voce venga registrata male, controllare che il computer faccia il suo dovere; tutto questo mentre si ascolta in cuffia e sta attenta che il gatto non faccia rumore in sottofondo, le maledette modo a scorreggetta non passino rombando sotto casa, e tutto il cucuzzaro di imprevisti che possono succedere mentre stiamo producendo qualcosa di creativo. Senza stare neanche a elencare tutto quello cui dovrebbe stare attenta, la nostra amica, se stesse registrando un podcast con qualche altra persona in remoto.
Ecco: ora immaginati di inserire in tutto ‘sto disastro un po’ di latenza. Una connessione ballerina. Indovina un po’ chi potrebbe destabilizzare una situazione già di per sé complicata? Esatto, il bluetooth!
Meno anelli deboli inseriamo nella nostra catena, meglio stiamo: meglio stiamo mentre stiamo producendo qualcosa, meglio stiamo nella post-produzione. Anche se è il 2021, è ancora vera una cosa molto semplice: per la trasmissione dell’audio non c’è niente di meglio di un cavo. Che sia quello che collega un microfono al nostro computer o alla nostra scheda audio, o quello che – appunto – porta il suono alle nostre cuffie e alle nostre orecchie. Non sottovalutiamo questo aspetto.
Se però sai che le tue cuffie sono straordinarie e non ti daranno alcun tipo di problemi, allora vai tranquilla. Solo, non farmelo sapere, che già sto male! 👀